INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE
Le infezioni sessualmente trasmesse comprendono un vasto gruppo di malattie infettive. Ogni anno il WHO stima l’insorgenza di 340 000 000 di nuovi casi, la maggior parte nei paesi in via di sviluppo, ma le IST sono molte diffuse anche nei paesi più sviluppate come l’Europa occidentale e gli Stati Uniti.
Si conoscono circa 30 IST diverse, provocate da oltre 20 tipi di microorganismi tra batteri, virus, protozoi e parassiti. Se non diagnosticate in tempo e trattate adeguatamente, queste patologie possono comportare gravi complicanze a carico dell’aratro riproduttivo femminile e maschile (infertilità, aborti, gravidanze ectopiche, stenosi uretrali, tumori, ecc) (SIU 2012, Società Italiana di Urologia).
Mycoplasma genitalium (MG) e Mycoplasma hominis (MH)
Il MG è un batterio appartenente alla classe Mollicutes che colonizza il tratto riproduttivo femminile e maschile. Il MG è tra i principali agenti di uretriti non gonococciche nell’uomo responsabile di cerviciti, endometriti, infiammazioni pelviche e infertilità nella donna. L’infezione se non trattata adeguatamente, può trasformarsi in cronica, data l’abilità dei micoplasmi di stabilire infezioni a lungo termine.
MH è un microorganismo opportunista, riscontrato con una certa frequenza come commensale nel basso tratto urogenitale in individui sessualmente attivi. In certi casi può diventare patologico, provocando l’insorgere di vaginosi batteriche e di infiammazioni pelviche.
MH può essere trasmesso durante il parto al neonato, nel quale può causare polmoniti o meningiti.
La difficoltà nel coltivare i micoplasmi genitali, e i sintomi delle infezioni spesso indistinguibili da altre IST, rendono le tecniche di biologia molecolare le uniche in grado di stabilire con certezza l’identità dei patogeni. Oggi l’introduzione delle tecniche molecolari, e in particolare della PCR Real Time, ha favorito la partenza anche di molti programmi di screening.
Ureaplasma urealyticum (UU) e Ureaplasma Parvum (UP)
UU e UP sono tra i batteri più comunemente isolati nel tratto urogenitale umano, con percentuali di infezioni che oscillano tra il 40% e l’80% nelle donne e fino al 50% negli uomini. Sebbene la maggior parte delle infezioni sia asintomatica, entrambe le specie sono responsabili di varie patologie.
UU è implicato prevalentemente nell’insorgenza di uretriti non gonococciche e cistiti.
UP è riscontrato con maggiore frequenza, rispetto a UU, nelle donne in gravidanza, nelle quali può provocare corionamnioniti con conseguente parto pre-termine, e complicazioni respiratorio/neurologiche nel neonato.
Le due specie non sono distinguibili utilizzando i classici metodi colturali ed è in questo contesto che le tecniche di biologia molecolare, e in particolare la PCR Real Time si rivelano un utile strumento per l’esatta identificazione dei due patogeni al servizio del clinico.
Trichomonas vaginalis (TV)
La tricomoniasi è la malattia sessualmente trasmessa non virale più diffusa nel mondo; si stima l’insorgenza di 180 000 000 di casi all’anno (WHO 2011).
E’ causata da un protozoo parassita flagellato, Trichomonas vaginalis il cui unico ospite conosciuto è l’uomo. TV può causare, nella donna, vaginiti, cerviciti, e uretriti e la sua presenza è fortemente associata a complicazioni durante la gravidanza. Nell’uomo, sebbene la tricomoniasi sia più rara, è la causa dell’11% dei casi di uretrite non gonococcica.
Frequentemente TV si riscontra in associazione con altre IST, tra le quali Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae. L’infezione, se non adeguatamente trattata, può incrementare il rischio di contrarre HIV.
L’utilizzo di un metodo diagnostico sensibile, in grado di identificare rapidamente l’infezione come la PCR Real Time, ha delle importanti ricadute benefiche non solo per la salute del singolo individuo ma anche per la salute pubblica.
Chlamydia trachomatis (CT) e Neisseria gonorrhoeae (NG)
La Chlamydia trachomatis è l’agente eziologico di numerose malattie di origine batterica sessualmente trasmesse nell’uomo.
L’infezione da CT risulta essere in Europa la più diffusa patologia a trasmissione sessuale di origine batterica con un’elevata frequenza di casi asintomatici. Può provocare uretriti, cerviciti, e infiammazioni pelviche femminili; talvolta può essere causa di gravidanze ectopiche o sterilità nella donna e di infertilità maschile; il neonato esposto a tale infezione può sviluppare una congiuntivite da inclusi o una polmonite acuta che può evolvere in forma cronica.
La Neisseria gonorrhoeae è un batterio Gram negativo agente causale della gonorrea. Nell’uomo la NG infetta preferenzialmente la mucosa del tratto uretrale provocando secrezioni purulente, mentre nella donna colonizza la mucosa cervicale ed il collo uterino. In certi casi l’infezione può essere silente e riconosciuta solo all’insorgere di complicanze.
Dal momento che molte infezioni da Chlamydia trachomatis e Neisseria Gonorrhoeae sono frequenti e asintomatiche e quelle clinicamente manifeste possono non essere facilmente distinte da altre IST, risulta necessario poter utilizzare sistemi di identificazioni che diano risposte rapide e precise. Oggi l’introduzione delle tecniche molecolari, e in particolare della PCR Real Time ha consentito la partenza anche di molti programmi di screening.